Siamo al Macro Future, subito all'ingresso della mostra siamo avvolti dall'oscurità. Un altoparlante trasmette una voce in lingua tedesca :” Questo e' un punto di transito tra Berlino Est e Berlino Ovest “. Una scritta mi avverte: YOU ARE LEAVING THE AMERICAN SECTOR.Sto entrando a BERLINO EST. Nella prima sala un video mi racconta attraverso riprese storiche le fasi della costruzione. Proseguo. Filo spinato e cavalli di frisia mi bloccano. Dietro, una divisa e un cappello di un soldato della Ddr. Nell'aria un odore acre di carbone, molto diffuso a Berlino Est, avvolge tutto. Il percorso prosegue nella sala centrale. Pareti di monitor - dove scorrono i Tg italiani dedicati a quei giorni di novembre 1989 e i Tg di Berlino Est e Berlino Ovest e di altri Paesi - mi fanno rivivere la storia e l'evento. Nella sala centrale tutto è in bianco e nero. Pannelli cronologici mi guidano nella visita.Due enormi facciate di palazzi ai lati della sala, con finestre a colori ma murate.Blocchi di cemento e macerie sparsi in terra dove trovano collocazione gli oggetti della vita quotidiana di Berlino Est: una sedia, piatti, lasciapassare, immagini del regime tedesco-orientale. Proiezioni di storia del Muro scendono dall'alto, si amalgamano con il terriccio. Un tonfo riecheggia in tutta la sala. Un uomo in piedi al centro del MURO virtuale crea una breccia e dietro appare Berlino EST. Un soldato della Ddr guarda, una signora si affaccia. Istantanee della Berlino oltre il MURO. “Abbattiamo i muri” è il titolo. Ognuno di noi lo può fare. Entro nella sala successiva. Cammino su un tappeto di video, dove scorrono immagini del Muro tratte dal web. Attraverso il web noi siamo in un istante proiettati dentro la cronaca. Nello spazio attorno a me fluttuano nell'aria foto di repertorio e scatti legati alla storia del Muro. Nell'ultima sala, tre video: i primi due ci raccontano gli ultimi istanti di storia prima della caduta nel 1989 del Muro di Berlino. Un terzo video, concettuale e “pop”, traccia un fil rouge tra Roma e Berlino. Una scritta mi indica l'uscita: Via Libera. VIVA LA LIBERTA'. E sono fuori!