per pianoforte, live electronics e multiproiezione
Les sons en liberté è una composizione che sviluppa un’interazione tra suoni e immagini dedicata a Les mots en liberté di Filippo Tommaso Marinetti. La parola nell’invenzione delle sue tavole parolibere diventava anche immagine e presupponeva uno spazio a n dimensioni con la possibilità d’infiniti percorsi di lettura. L’aspetto meno considerato e più interessante del Futurismo è la dimensione dell’improvvisazione come divenire estemporaneo.
L’idea di questa composizione consiste nel dialogo tra sonorità, più o meno guidate da schemi grafici: un’improvvisazione pianistica registrata è collegata ad un una serie di samplers di vari intonarumori, ululatori, crepitatori, ronzatori, gorgogliatori etc. che sono la base sulla quale dal vivo interagisce una ulteriore improvvisazione.
La multiproiezione è stata realizzata sulla base di un brano preregistrato, il filmato diventa partitura per l’esecuzione estemporanea che va a sovrapporsi alla base preregistrata. Nel sistema di schermi passano immagini, “notazioni di fatti sonori” come traiettorie, alcune già sonorizzate, altre dentro l’impianto compositivo realizzato dal pianista. Lo sviluppo delle diverse velocità in questa doppia balistica è l’idea di una sinestesia dove le energie sonore e visive acquistano la possibilità di una loro sintesi percettiva che avvolge lo spazio dell’installazione.